Il pollo è… Azzurro
9 giugno 2014Intervista al prof. Luca Gatteschi, medico della Nazionale italiana di calcio che ci svela la dieta mondiale degli Azzurri. Il pollo? Ne consumeranno circa 16 kg
A tavola con la Nazionale – Non solo i campioni del mondo uscenti, le furie rosse spagnole, o i temibili padroni di casa, quei brasiliani che il calcio ce l’hanno nel Dna… Gli avversari più duri da fronteggiare in questo mondiale 2014 saranno il torrido caldo brasiliano e i continui spostamenti. Per questo non bastano i duri allenamenti: la nostra Nazionale si prepara anche a tavola. Piatti leggeri e digeribili, con un giusto apporto di carboidrati e proteine, senza trascurare frutta e verdura. Star di questa “dieta mondiale” il pollo: gli Azzurri ne consumeranno circa 16 kg a settimana. Scopriamo che cosa porteranno in tavola gli azzurri insieme a Luca Gatteschi, medico della Nazionale italiana .
Carboidrati e proteine con gusto – Dimenticate tristi verdure scotte, anemiche minestrine o pasta in bianco. Sulla tavole dei nostri calciatori tante preparazioni digeribili sì, ma appetibili e gustose. L’alimentazione degli azzurri è molto varia: “è necessario apportare sia carboidrati che proteine – commenta Luca Gatteschi – il calcio è infatti uno sport con impegno energetico considerevole. Per noi è fondamentale varietà e qualità, senza rinunciare al gusto: è finita l’epoca in cui gli atleti erano costretti ad un’alimentazione monotona e proponiamo sempre diverse alternative per favorire le preferenze individuali dei calciatori. Proprio per garantire che tutto ciò che riguarda l’alimentazione funzioni al meglio, il nostro staff comprende figure importanti come il cuoco e due nutrizioniste.”
Il menù dei campioni – Per incontrare i gusti di tutti i nostri calciatori, viene sempre proposto un ampio buffet da cui scegliere tra diverse alternative a pranzo o a cena, con alcune indicazioni valide per tutti.
“Nei giorni di allenamento, il menù si compone di un primo con pasta (con condimenti leggeri e digeribili, come verdure, formaggi magri, pomodorini freschi, oltre alle classiche, in bianco o pomodoro) o riso (insalata oppure di cereali o farro), un secondo di pesce (come salmone o pesce spada) o carne bianca (petti di pollo o tacchino, ma anche coniglio) – spiega il dott. Gatteschi – Verdure sì, importantissime per l’apporto di fibre e acqua, ma con moderazione (250/300 grammi al massimo, l’equivalente di un piatto fondo) perché rallentano la digestione. Mentre per cena, la sera, se ne possono consumare tranquillamente porzioni più abbondanti. In caso di doppio allenamento, a cena troviamo scelte più varie e sapori più intensi, perché gli atleti hanno tempi di digestione più lunghi rispetto al pranzo, quando hanno un allenamento poco dopo. Di nuovo un primo di pasta o riso, con ricette che spaziano dagli spaghetti aglio, olio e peperoncino al ragù di carne fino alla parmigiana. In alternativa anche vellutate di verdure o zuppe. Anche per i secondi a cena si possono osare sapori più forti e decisi, con qualche condimento in più: troviamo sempre le carni bianche con ricette classiche come pollo arrosto o scaloppine al vino, ma anche un tocco esotico, come gli straccetti con la curcuma. A cena può rientrare anche la carne rossa o le uova, con un’omelette, per esempio.”
Anche la frutta rientra nella dieta ed è presente sia a pranzo che a cena: “Privilegiamo ananas, frutti di bosco, fragole, mirtilli, lamponi, kiwi, bacche rosse, che non danno problemi di fermentazione. Non proponiamo invece la macedonia: nel mix potrebbe esserci infatti qualche elemento che crea fastidio al singolo giocatore.”
E se durante la fase di allenamento il menu è così ricco, nei giorni della partita le scelte si riducono: “di solito se si gioca alle 21, si pranza intorno alle 13 con un primo di pasta (al pomodoro, con olio o verdure) oppure un riso integrale. Viene ridotto il consumo di verdure che rallenterebbero la digestione, e proposti secondi digeribili e leggeri, con pochi grassi, come carni bianche (petto di pollo o scaloppine) oppure pesce, preparato in modo semplice, come un branzino al forno – spiega Luca Gatteschi – Tre ore prima della partita proponiamo una merenda leggera, composta da carboidrati (in varie forme) e proteine. Subito dopo invece è fondamentale reintegrare i carboidrati per recuperare. Se c’è la possibilità si rientra velocemente in albergo per servire la cena, mentre laddove invece non sia possibile, è necessario fare uno snack negli spogliatoi, come un’insalata fredda di pasta, per non far passare più di un’ora, un’ora e trenta al massimo, dal dispendio energico post partita.”
Pollo, il migliore in campo – Le carni bianche rientrano a pieno titolo nell’alimentazione dei nostri calciatori: costituiscono infatti un’eccellente fonte di proteine animali, con un contenuto proteico che va dai 17 grammi dell’ala con pelle ai 23 del petto per 100 grammi di parte edibile. Inoltre, pollo e tacchino hanno una composizione in amminoacidi molto favorevole, in grado di fornire un elevato apporto di lisina, istidina e arginina, oltre che di aminoacidi ramificati (valina, leucina e isoleucina). Ridotto il contenuto in grassi (da 1 a 6 grammi per 100 grammi di prodotto, a seconda delle parti utilizzate) e in colesterolo (50-60 mg/100 g).
Proprio per queste caratteristiche il pollo sarà un alimento presente nella dieta degli azzurri: verrà consumato almeno 3 volte a settimana, per un totale di circa 16 kg divisi tra i 23 di Prandelli. E se a pranzo la scelta ricade spesso su semplici petti alla piastra o scaloppine, la sera ci si concedono anche ricette più saporite e dai sapori più decisi, sempre in abbinamento a verdure fresche, preferibilmente di stagione. Qualche idea da copiare al cuoco della nazionale? Straccetti o bocconcini di pollo con rucola, saltati con broccoletti, oppure con spezie come la curcuma o il sesamo, o con le mandorle.