carni bianche
Tutti pazzi per il pollo

Le carni bianche? Una ricchezza per tutti

Oltre la metà degli italiani sceglie le carni bianche come principale fonte di proteine. Una scelta su cui nutrizionisti, pediatri e medici dello sport concordano: grazie alle loro virtù nutrizionali, le carni avicole sono un perfetto alleato per la salute e il benessere fisico ad ogni età e per qualsiasi stile di vita, nell’ambito di un regime alimentare e di uno stile di vita equilibrati. Anche qui le preferenze dei consumatori vanno di pari passo con i pareri della scienza: il 59% degli italiani sceglie le carni avicole perché sono leggere e nutrienti.

I consumatori italiani scelgono le carni bianche – in crescita costante nei volumi e nella spesa – sia per il gusto sia perché il settore ha innovato continuamente l’offerta, con tantissimi nuovi prodotti a elevato valore aggiunto. Nuove preparazioni che raccolgono il 68% dei consensi per una proposta utile a variare il menù quotidiano con un occhio al tempo a disposizione per la cucina. Un fattore chiave, sempre più rilevante nelle scelte e nei comportamenti d’acquisto dei consumatori, è la fiducia. L’indagine Ipsos sul tema conferma che gli italiani si fidano dei produttori avicoli nazionali: il 70% dichiara di avere una positiva opinione del settore.

Tutto ciò ha ovviamente uno sviluppo economico di rilievo: il valore condiviso dell’avicoltura italiana sfiora infatti gli 8 miliardi di euro. Nel 2018 la filiera di pollo e carni bianche ha generato ricadute economiche e occupazionali per 7,9 mld, pari a quasi mezzo punto del PIL 2018 (0,45%) e superiori alla crescita attesa per l’intera economia italiana per il 2019 (+0,3%). L’indagine condotta da Althesys fotografa per la prima volta il contributo diffuso del settore: con 21,7 mld di giro d’affari complessivo, la filiera avicola non è solo un’eccellenza della zootecnia italiana e del settore primario ma un vero e proprio “moltiplicatore economico”. Ogni euro di valore condiviso generato nella fase di trasformazione ne produce 5,70 sul resto del comparto. Non è tutto: per ogni dipendente nella trasformazione, vengono creati altri due posti di lavoro e mezzo lungo tutte le altre fasi della filiera (incubatoi, agricoltura, mangimi, industria, housing allevamenti, servizi, logistica, distribuzione e vendita).

 

Fonti:
  • Ricerca Ipsos “I nuovi trend di consumo e le risposte del settore avicolo, tra tradizione e scenari futuri” 2018
  • Studio Althesys
  • Dati Unaitalia