Le carni bianche? Una ricchezza per tutti
2 luglio 2019Oltre la metà degli italiani sceglie le carni bianche come principale fonte di proteine. Una scelta su cui nutrizionisti, pediatri e medici dello sport concordano: grazie alle loro virtù nutrizionali, le carni avicole sono un perfetto alleato per la salute e il benessere fisico ad ogni età e per qualsiasi stile di vita, nell’ambito di un regime alimentare e di uno stile di vita equilibrati. Anche qui le preferenze dei consumatori vanno di pari passo con i pareri della scienza: il 59% degli italiani sceglie le carni avicole perché sono leggere e nutrienti.
I consumatori italiani scelgono le carni bianche – in crescita costante nei volumi e nella spesa – sia per il gusto sia perché il settore ha innovato continuamente l’offerta, con tantissimi nuovi prodotti a elevato valore aggiunto. Nuove preparazioni che raccolgono il 68% dei consensi per una proposta utile a variare il menù quotidiano con un occhio al tempo a disposizione per la cucina. Un fattore chiave, sempre più rilevante nelle scelte e nei comportamenti d’acquisto dei consumatori, è la fiducia. L’indagine Ipsos sul tema conferma che gli italiani si fidano dei produttori avicoli nazionali: il 70% dichiara di avere una positiva opinione del settore.
Tutto ciò ha ovviamente uno sviluppo economico di rilievo: il valore condiviso dell’avicoltura italiana sfiora infatti gli 8 miliardi di euro. Nel 2018 la filiera di pollo e carni bianche ha generato ricadute economiche e occupazionali per 7,9 mld, pari a quasi mezzo punto del PIL 2018 (0,45%) e superiori alla crescita attesa per l’intera economia italiana per il 2019 (+0,3%). L’indagine condotta da Althesys fotografa per la prima volta il contributo diffuso del settore: con 21,7 mld di giro d’affari complessivo, la filiera avicola non è solo un’eccellenza della zootecnia italiana e del settore primario ma un vero e proprio “moltiplicatore economico”. Ogni euro di valore condiviso generato nella fase di trasformazione ne produce 5,70 sul resto del comparto. Non è tutto: per ogni dipendente nella trasformazione, vengono creati altri due posti di lavoro e mezzo lungo tutte le altre fasi della filiera (incubatoi, agricoltura, mangimi, industria, housing allevamenti, servizi, logistica, distribuzione e vendita).
Fonti:
- Ricerca Ipsos “I nuovi trend di consumo e le risposte del settore avicolo, tra tradizione e scenari futuri” 2018
- Studio Althesys
- Dati Unaitalia