Allevamento in rosa: le storie delle eccellenze femminili del settore avicolo
8 marzo 2019In occasione della Giornata Internazionale delle Donne il settore avicolo si racconta attraverso le storie delle allevatrici italiane
Autoimprenditorialità, attenzione al benessere animale, innovazione tecnologica, sostenibilità, sguardo rivolto al futuro, tenacia: le donne stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante all’interno del lavoro quotidiano della filiera avicola italiana, fatto di passione e responsabilità. Un settore al 100% Made in Italy, totalmente autosufficiente, che conta circa 18.000 allevamenti e 38.500 addetti. Le allevatrici sono fulcro di questa eccellenza: i loro sono percorsi e racconti che restituiscono tutto il valore della presenza femminile in un comparto decisivo dell’agroalimentare del nostro paese.
Ecco allora alcune storie di eccellenze femminili del settore, in un viaggio da Nord a Sud, che raccontano l’allevamento in rosa.
Dalla laurea in Giurisprudenza al settore avicolo, dai fascicoli alla natura: Sonia Albanesi, classe 1986, oggi gestisce l’allevamento di famiglia che si trova ad Apiro, in provincia di Macerata. Per lei le parole d’ordine sono benessere animale e innovazione tecnologica. “Nel tempo, il modo di allevare è cambiato. Sono aumentate le tecnologie, è cambiato in meglio il modo di controllare l’ambiente del capannone. Alla fine del ciclo produttivo sono consapevole di produrre un pollo di alta qualità che propongo tranquillamente alle mie figlie. È un lavoro particolare, a volte anche pesante. Ma è gratificante” racconta Sonia, il cui sogno è continuare a espandere la propria attività, magari rilevando l’allevamento di suo padre.
Il caso di Sonia non è isolato, in provincia di Foggia, più precisamente a Pietramontecorvino, andiamo a conoscere Amalia Mascia. Classe 1984, lavora dal 2008, il suo allevamento avicolo si sviluppa per 16 ettari ed è circondato da oltre 1.200 piante: la sua azienda punta infatti alla sostenibilità ambientale e ha adottato sin dalla fondazione un codice etico, che consiste nel piantare un determinato numero di fusti per ogni costruzione realizzata.
Dalla Puglia passiamo in Piemonte: è lì che Luisa Audiso, classe 1983, ha aperto il suo allevamento di polli nel 2014, alle pendici del Monviso, la montagna più alta delle Alpi Cozie. La sua attività imprenditoriale punta all’innovazione e alla valorizzazione del territorio grazie anche a una location incontaminata, aria pura di montagna e acqua di fonte.
Rimaniamo in Piemonte perché a Cumiana (Torino) c’è Tiziana Felizia, classe 1972, il cui allevamento di polli è stato fondato 60 anni fa dal papà Giovanni. A maggio 2017 un terribile incendio ha distrutto buona parte dell’allevamento ma Tiziana non si è arresa: è andata avanti con determinazione, riuscendo in soli nove mesi non solo a riparare i danni, ma a creare una nuova struttura migliore della precedente, un’eccellenza nel mondo dell’avicoltura italiana, tra innovazioni e biosostenibilità.
Ci spostiamo a Ospedaletto Euganeo, 39km da Padova, dove vive Lorella Scotton che ha scoperto la passione per l’avicoltura dopo essere diventata mamma. Il suo allevamento è di ultima generazione, con aria controllata e sistemi di raffreddamento: l’ambiente in cui crescono i polli deve essere sempre ottimale, con la lettiera in ordine e un ricambio d’aria costante e altissimi livelli di biosicurezza all’interno dell’allevamento.