Alimentazione dei bambini: i 5 consigli del pediatra
26 aprile 2016Con l’aiuto di Giuseppe Morino, Resp. UO Educazione alimentare dell’ Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, rispondiamo alle domande e ai dubbi più comuni delle mamme alle prese con l’alimentazione dei figli
Mamme alla prova – Cosa non deve mai mancare sulle tavole dei bambini e qual è la giusta alternanza dei vari alimenti ? Carne sì o no? Quante volte a settimana? Il formaggio è un buon secondo? Sono tante le domande che tutti i giorni una mamma si pone nel momento in cui pensa a cosa mettere in tavola per il proprio bambino. Complice il poco tempo a disposizione spesso si finisce per proporre gli stessi piatti, con qualche dubbio sulla validità delle proprie proposte. Ecco i consigli di Giuseppe Morino, Resp. UO Educazione alimentare dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma.
5 consigli da tenere a mente:
- Rispettare la suddivisione in 5 pasti nella giornata: colazione, 2 spuntini (uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio), pranzo e cena. Questa ripartizione permette al bambino di arrivare al pasto successivo senza troppo appetito e contemporaneamente migliora il metabolismo.
- La carne è un alimento importante per la crescita di un bambino, è una fonte primaria di alcuni nutrienti e micronutrienti solitamente assenti (come la vitamina B12), o scarsamente rappresentati (zinco, selenio, niacina e riboflavina), o meno biodisponibili (come il ferro) nei prodotti di origine vegetale, da inserire nel menù settimanale circa 3 volte. Meglio prediligere cotture che non prevedano l’utilizzo di condimenti grassi, come quella al vapore che è anche nutrizionalmente più valida.
- Tra le carni, prediligere le carni bianche, ottima fonte di proteine, con pochi grassi e di buona qualità, una elevata digeribilità e un ragionevole apporto calorico, da poter consumare fin dallo svezzamento.
- Prestare attenzione alla scarsa quantità di verdure a pranzo e cena. Per farle apprezzare ai bambini è importante lavorare sull’esempio e sulla presentazione dei piatti, giocando con forme e colori, e privilegiare un approccio multisensoriale. Sono inutili le forzature, meglio invece invitare il bambino a fare la spesa insieme, scegliere una verdura che non conosce, aiutare in cucina. È un percorso che avvicina il bambino, che toccando, annusando e sperimentando, si sente più incoraggiato a provare.
- È importante alternare la presenza di proteine nel corso del menù settimanale: 3 volte carne, 3 volte pesce, 3 volte legumi, 1-2 volte le uova. Formaggi e salumi vanno proposti una, massimo due, volte a settimana.
5 errori da evitare:
- Mai saltare la prima colazione, spesso scarsa o carente. Chi ben comincia , è a metà dell’opera.
- I legumi non sono un contorno (come pensa invece 1 mamma su 3), ma un secondo proteico, che va in sostituzione (e non come accompagnamento) a carne o pesce.
- Pasta, pane e patate non vanno abbinati tra loro, meglio proporli separatamente, servendo ad esempio, pasta, riso o cereali a pranzo e patate o pane a cena, cercando di privilegiare il più possibile cereali ricchi di fibre, pasta e pane integrali.
- Non costringere il bambino ad assaggiare un alimento con la forza, porta ad una maggiore avversione per quell’alimento. Sbagliato anche proporre un premio in cambio: è un atteggiamento che non porta il bambino a consumare volontariamente un determinato cibo ma si rischia di sovralimentarlo.
- Non si tiene la tv accesa e non si gioca nel momento dei pasti: i bambini devono essere lasciati liberi di sperimentare e conoscere gli alimenti presenti sulla tavola.
Continua a seguirci per scoprire la proposta di menù settimanale e non rimanere a corto d’idee!