BEFFA DEL POLLO UCRAINO, FORLINI (UNAITALIA): “DOPO AGGIRAMENTO ACCORDI, UE STA PER CONCEDERE NUOVE QUOTE AVICOLE ALL’UCRAINA. GOVERNO TUTELI IL MADE IN ITALY”

BEFFA DEL POLLO UCRAINO, FORLINI (UNAITALIA): DANNEGGIATA LA FILIERA AVICOLA ITALIANA “CENTINAIO E TRIA INTERVENGANO PER TUTELARE MADE IN ITALY”

Roma, 15 marzo 2019 –Il Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio e il Ministro dell’Economia Giovanni Tria intervengano con forza in sede europea a difesa della filiera avicola italiana, dei suoi allevatori, delle aziende di trasformazione e delle migliaia di lavoratori del comparto: la nostra è una filiera totalmente Made in Italy che oggi è messa in serio pericolo dalle iniziative che l’Ucraina sta attuando sul mercato avicolo europeo, traendone un notevole vantaggio competitivo in danno delle produzioni europee. È in situazioni come questa che il governo deve manifestare con forza il proprio sostegno al Made in Italy”.

Questo l’appello lanciato al governo da Antonio Forlini, Presidente Unaitalia – Unione Nazionale Filiere Agroalimentari Carni e Uova, in merito alla concessione da parte della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) di un prestito di 100 milioni di euro al colosso avicolo ucraino MHP, finalizzato alla acquisizione di una azienda slovena.

La stessa azienda ucraina sta tuttora beneficiando in maniera consistente dei benefici derivanti dall’aggiramento degli accordi di libero scambio con la Commissione europea, mediante un escamotage nella indicazione del codice doganale di un taglio specifico di pollo – ‘Breast with cap in’ (Petto con ala) – finito tra quelli che entrano in Europa senza pagare dazio e con costi di produzioni enormemente più bassi rispetto ai nostri.

Oltre al danno commerciale, il settore avicolo italiano subisce anche la beffa di vedere finanziato con i propri soldi chi aggira le regole del mercato europeo. La EBRD infatti è finanziata dalla Commissione Ue, dalla Banca europea per gli investimenti e dagli Stati Membri, compresa l’Italia con una quota consistente. Operazioni del genere, per un settore come il nostro – prosegue Forlini – totalmente Made in Italy, rappresentano una minaccia considerevole. Siamo e vogliamo restare 100% italiani e preservare gli attuali livelli produttivi ed occupazionali e la garanzia per il consumatore di compare prodotto italiano.”

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