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Pollopedia

Come riconoscere il pollo 100% italiano al supermercato?

Un pratico vademecum per i consumatori su come leggere le etichette e scegliere con consapevolezza prodotti avicoli nostrani al supermercato.

Per gli amanti del pollo, ecco le cinque regole d’oro per riconoscere un pollo Made in Italy 100%.

  1. L’IMPORTANZA DI SAPER LEGGERE L’ETICHETTA

La scelta consapevole parte dall’etichetta: una vera e propria carta di identità che garantisce la sicurezza del consumatore dall’allevamento al piatto e aiuta a conoscere ingredienti, quantità e scadenza ma anche tracciabilità e origine del prodotto. In etichetta infatti si trova il nome del produttore, il lotto di produzione (il codice che ne consente la tracciabilità) e il Paese di origine. Grazie all’etichetta possiamo anche sapere dove l’animale è nato, è stato allevato e trasformato, la tipologia di allevamento (ad esempio allevato all’aperto o senza l’uso di antibiotici) e di alimentazione.

  1. UNA SCELTA DI SENSO… TRAMITE I SENSI

Il colore può variare in base all’alimentazione del pollo ma ci sono diversi indici di cui tener conto: la pelle deve apparire sempre umida e non ispessita e la carne deve essere morbida, rosata, lucida. Un altro aiuta arriva dall’odore, che deve essere molto leggero e non sgradevole.

  1. RISPETTARE LA CATENA DEL FREDDO

Ricordiamoci sempre che il freddo è un nostro importante alleato: è sempre meglio attrezzarsi con una borsa termica per il trasporto, specie se passa troppo tempo tra l’acquisto della carne al supermercato e il rientro a casa in estate. Fondamentale è evitare di lasciare il pollo a temperatura ambiente, conservandolo ben protetto in frigorifero, come al supermercato. È importante poi disporre gli alimenti al posto giusto: la carne, come tutti gli alimenti crudi e deperibili, va in basso nel frigorifero e riposta in un contenitore. Lo scatolame, quando aperto, e le bibite vanno in alto, la verdura nei cassetti. Va tenuto conto che occorre anche separare i cibi crudi da quelli cotti ed evitare di riempire il frigo: non circolando l’aria, i cibi non si raffreddano a sufficienza.

  1. IGIENE IN CUCINA: IL POLLO NON SI LAVA

La maggior parte degli italiani è convinto che lavare il pollo crudo sotto l’acqua aiuti a eliminare eventuali batteri. Niente di più falso: il lavaggio non solo non elimina i batteri ma contribuisce anche a diffondere sui piani della cucina eventuali batteri presenti. La cosa corretta da fare è invece lavarsi bene le mani con il sapone per almeno 20 secondi prima e dopo aver maneggiato il cibo e non appoggiare mai la carne cotta nello stesso piatto che conteneva la carne cruda per evitare contaminazioni. Sempre a questo fine il consiglio è di usare un tagliere e posate diverse e di lavare gli utensili e le superfici che sono state a contatto con la carne cruda con acqua e detersivo.

  1. LA COTTURA: MAI UN POLLO AL SANGUE (O ROSA)

A differenza di altre carni, come il manzo o l’agnello, il pollo va sempre ben cotto! Si tratta di una procedura che permette di uccidere eventuali batteri presenti nella carne. Il 40% dei consumatori cuoce la carne in modo insufficiente e solo il 29% sa che la corretta temperatura da raggiungere al centro del pollo è di 75°C. È quindi importante controllare la temperatura al cuore della carne con un termometro o tastando la carne con le dita assicurandosi che sia rovente”. Un altro accorgimento? “L’ideale è consumare la carne entro 15/20 minuti dalla preparazione.