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L’importanza della carne durante la gravidanza

Ci sono delle fasi nella vita in cui l’assunzione di carne è particolarmente importante. Per esempio nei nove mesi di attesa della gestazione è cruciale il corretto apporto proteico e vitaminico. Invece purtroppo la carne per le donne in gravidanza è spesso e pericolosamente sottovalutata. Vediamo i vantaggi di una dieta completa per mamma e nascituro.

Carne, alimento ideale della futura mamma. I fabbisogni nutrizionali della donna in gravidanza sono molto alti: le proteine sono un nutriente primario, perché forniscono i “mattoni” per la costruzione di tutti i tessuti del nascituro, dei tessuti uterini della madre, del liquido amniotico e della placenta. Per questo la carne è l’alimento ideale, contenente proteine nobili ad alto valore biologico, con tutti gli amminoacidi essenziali, vitamine, minerali e grassi buoni che servono per sostenere la crescita e lo sviluppo del bambino. Tra questi troviamo tutte le vitamine del gruppo B, specialmente la vitamina B12 e B9, l’acido folico, importanti per la formazione dei globuli rossi, del sistema nervoso e il corretto sviluppo del midollo spinale del feto. Nella carne queste vitamine sono presenti in quantitativi superiori rispetto ad ogni altro alimento e la vitamina B12 in particolare è addirittura assente nei cibi vegetali. Per questo motivo, per evitare pericolose carenze che potrebbero influire negativamente nello sviluppo embrionale e fetale, con anemia e ritardi nella crescita somatica e cognitiva del bambino, la carne e i cibi animali diventano effettivamente indispensabili. Infatti, un introito elevato di proteine animali si è rivelato efficace nel prevenire il rischio di problemi alla nascita nell’Africa Subsahariana, dove l’accesso ai cibi animali ad alto valore nutrizionale purtroppo è ancora limitato. La carne ha mostrato un reale effetto protettivo nel prevenire effetti clinici avversi, come perdita fetale, ritardo della crescita intrauterina con basso peso alla nascita, parto prematuro e difetti del tubo neurale.

Fabbisogno di ferro e le sue fonti. L’assunzione di carne per la gestante è fondamentale anche per sopperire all’aumento del fabbisogno di ferro nel feto. Infatti, durante i primi mesi di gravidanza il feto sottrae alla madre le riserve di ferro, che se non vengono reintegrate attraverso buone fonti alimentari, è alto il rischio di anemia sidero-priva. Ecco perché il fabbisogno di ferro in gravidanza è molto elevato, stimato ben a 27 mg al giorno, livello molto difficile da ottenere, considerando che l’unica vera fonte affidabile di ferro eme prontamente assorbibile e biologicamente utile è la carne, sia rossa che bianca. Ricordiamo che il ferro non eme dei vegetali non viene assorbito in modo efficiente dal nostro organismo, al contrario del ferro eme della carne rossa che vanta un’alta percentuale di assorbimento, a tal punto che la presenza di carne nel pasto aiuta ad aumentare perfino l’assorbimento del ferro dai vegetali. Ridurre eccessivamente l’introito di carne in gravidanza può avere dunque un impatto negativo sui livelli di ferro, sull’assunzione di vitamina B12, zinco, selenio e vitamina D. Anche un buon apporto di iodio, calcio, fosforo, colina e i preziosi acidi grassi omega-3 a catena lunga, EPA e DHA sono essenziali per lo sviluppo fetale, del cervello, del sistema nervoso, dell’apparato scheletrico e per le principali funzioni vitali. La carne è l’unico alimento in grado di fornire tutti questi nutrienti contemporaneamente in buone quantità e con ottimi livelli di biodisponibilità.

Fonte: Carni Sostenibili