Nuovi studi lo confermano: la miglior dieta è quella onnivora
10 gennaio 2023Scopriamo i vantaggi per la salute della dieta onnivora e di un’alimentazione completa
Vegan-dannosa. Vegan è meglio. Ma chi l’ha detto? La risposta è semplice: studi osservazionali di bassa qualità scientifica che confrontano la dieta americana standard piena di bevande gassate zuccherate, di cibi iper-processati, ad alto contenuto calorico, a basso contenuto di fibre e ad alto contenuto di carboidrati raffinati. Questo tipo di alimentazione sbilanciata è così dannosa che qualsiasi altra dieta restrittiva al confronto migliorerà almeno temporaneamente la salute. Inoltre i vegetariani e i vegani tendono ad essere generalmente più attenti rispetto alla popolazione generale, più attivi fisicamente e con un uso più basso di tabacco, alcol e droghe. Quindi i vantaggi possono essere dovuti a questi fattori, sopravvalutando i reali benefici dovuti propriamente alla dieta.
Attenzione alle mode vegan friendly. Dunque occhio alle diete esclusivamente plant-based, più o meno di tendenza, ma sempre spacciate per salvifiche. Per la scienza, e per gli studi scientifici approfonditi, non è così. Studi nuovi e più rigorosi infatti mostrano più svantaggi che benefici da questi modelli alimentari restrittivi che evitano completamente la carne e tutti gli alimenti di origine animale. Questo a causa delle prevedibili carenze nutrizionali che portano a gravi problemi di salute, in quanto il veganismo è un modello dietetico innaturale che non ha precedenti evolutivi nella specie Homo sapiens. Una meta-analisi ha concluso che i vegani consumano significativamente meno proteine, meno aminoacidi essenziali e meno taurina, che li può predisporre a una miriade di problemi di salute. Per tutti questi motivi il veganismo prolungato aumenta il rischio di fratture ossee, sarcopenia, anemia, depressione e ansia, con disfunzione dei sistemi neurologici, psicologici, muscolo-scheletrici, ematologici, immunologici, e quindi disturbi neuro-cognitivi e compromissione immunitaria. L’80% dei vegani e il 25% dei vegetariani hanno una carenza di iodio e ipotiroidismo. Le diete vegane e vegetariane provocano inoltre carenze di minerali, per l’alto contenuto in fitati, anti-nutrienti che interferiscono con l’assorbimento dei minerali essenziali compreso il calcio, lo zinco, il ferro, lo iodio ed il magnesio. Ecco perché vegani e vegetariani sono a maggior rischio di carenza di ferro, che in gravidanza aumenta il rischio di parti prematuri, basso peso alla nascita e sviluppo cerebrale compromesso del bambino. La carenza di zinco è associata a depressione, dermatite, diarrea e alopecia, che sono infatti disturbi molto comuni proprio tra i vegani.
Dieta onnivora: the best choice. La realtà è che seguire una dieta contro la nostra natura, che elimina totalmente la carne e tutti gli alimenti animali, può provocare danni irreversibili all’organismo. È ormai dimostrato che la stretta aderenza a una dieta vegana causa carenze di nutrienti fondamentali, tra cui vitamine B12, B2, D, niacina, ferro, iodio, zinco, proteine di alta qualità, omega-3 e calcio, le cui fonti davvero affidabili sono quasi esclusivamente carne e alimenti di origine animale. La mancanza di vitamina B12 è particolarmente critica nei vegani ed è stata collegata di recente non solo a problemi neurologici ed ematologici, ma anche ad un aumento del rischio di tumori del seno, della cervice, del tratto gastrointestinale e del fegato in chi segue una dieta vegana. Prove archeologiche dimostrano che i nostri antenati preistorici hanno iniziato a consumare carne, pesce, frutti di mare e uova da almeno 2,6 milioni di anni fa, cioè alle origini del nostro genere Homo sapiens. Di conseguenza, gli esseri umani si sono geneticamente adattati per ottenere nutrienti sia da fonti vegetali che animali. La carne in particolare con la sua densità di nutrienti ha dato un significativo contributo allo sviluppo del nostro cervello e della nostra intelligenza, dandoci un forte slancio evolutivo e migliorando col tempo la nostra salute e longevità. Dunque la dieta più intelligente è quindi il modello alimentare onnivoro, più compatibile con la biologia umana evolutiva.