L’importanza della dieta onnivora nell’assorbimento di tutti i nutrienti
14 novembre 2022Del perché una dieta onnivora che preveda il consumo di carne avicola è fondamentale
Mangiare pollo, vivere a lungo. Mangiare carne, soprattutto carni avicole come il pollo, prolunga significativamente l’aspettativa di vita. È quanto emerge da una ricerca condotta da un team globale e multidisciplinare di esperti che ha studiato a fondo i benefici che offre la carne per la salute e la longevità. Al contrario di quanto i nuovi trend e diete plant-based sostengono, che prevedono spesso regimi alimentari restrittivi che escludono in toto la presenza di proteine animali, la carne è essenziale per il buon funzionamento di un corpo: ha infatti evidenti vantaggi rispetto agli alimenti di origine vegetale, contenendo proteine complete con tutti gli aminoacidi essenziali, vitamine B6, K, colina, niacina, riboflavina e vitamina B12, e tutti i minerali necessari come ferro, fosforo, selenio e zinco. In pratica, un essere umano che consuma la carne di un altro animale ottiene tutti i composti costituenti il proprio corpo.
Evidenze scientifiche a favore del consumo di carne. Si stima che il 20-30% dell’aspettativa di vita dell’uomo sia determinata da fattori genetici e il 70-80% da fattori ambientali. All’interno del rapporto tra genetica e ambiente, la nutrizione è uno dei principali determinanti dell’aspettativa di vita, grazie al suo ruolo attivo per migliorare la salute e il benessere. I risultati di questo studio indicano che i Paesi con il maggior consumo di carne hanno inequivocabilmente una maggiore aspettativa di vita e una minore mortalità infantile. Pubblicato sull’International Journal of General Medicine, lo studio ha esaminato gli effetti complessivi sulla salute della dieta onnivora in 175 Paesi in tutto il mondo. I ricercatori hanno scoperto che il consumo di carboidrati da cereali e tuberi non porta ad una maggiore aspettativa di vita, mentre il consumo di carne sì. Questo risultato è particolarmente significativo perché esclude possibili fattori confondenti come l’assunzione totale di calorie, l’obesità, l’assunzione di carboidrati, il livello di istruzione, il benessere economico e l’urbanizzazione. I benefici del consumo di carne scientificamente documentati riguardano una migliore crescita e sviluppo, ottimale allattamento al seno dei neonati, maggior prolificità, minor rischio di morte precoce, protezione del cuore e longevità.
Attenzione agli anti-nutrienti dei vegetali. Il cibo che mangiamo non contiene solamente sostanze che ci nutrono, ma anche elementi avversi, che si chiamano “antinutrienti”: si tratta di sostanze che interferiscono con l’assorbimento dei nutrienti, così che il nostro organismo non riesce più ad utilizzarli per le sue funzioni. Specialmente gli alimenti vegetali sono ricchissimi di questi elementi, perché li utilizzano come piccoli veleni per difendersi da muffe, batteri o dall’attacco dei predatori. Per questo motivo verdure, cereali integrali e legumi non possono vantare il valore nutritivo che spesso ostentano. Se nelle tabelle nutrizionali teoriche troviamo valori di proteine, minerali e vitamine molto alti, addirittura in alcuni casi anche più alti dei cibi animali, dobbiamo in realtà sapere che nella pratica la maggior parte di questi nutrienti non verranno mai davvero assorbiti e utilizzati dal nostro organismo, perché gli antinutrienti lo impediscono. In una dieta onnivora equilibrata e completa di tutti gli alimenti, come ad esempio la carne avicola, gli antinutrienti non costituiscono davvero un problema. Questo perché gli alimenti di origine animale ad alto valore nutrizionale densi di nutrienti ad elevata biodisponibilità vanno a controbilanciare la presenza degli antinutrienti dei vegetali. Per fare un esempio, è dimostrato che la carne inserita nello stesso pasto con vegetali contenenti antinutrienti come i fitati, riesce a disattivarne la loro azione anti-nutrizionale. Largo quindi a un buon petto di pollo con insalata.