Pollo & salute: 3 domande per 3 nutrizionisti
20 ottobre 2015Quali differenze tra proteine animali e vegetali? Esiste un quantitativo consigliato? Quale il modo migliore per cuocere il pollo con un occhio al benessere? Rispondono gli esperti Andrea Poli, Evelina Flachi e Nicola Sorrentino.
Il pollo è la carne più consumata in Italia, questo lo sappiamo, ma gli italiani la conoscono davvero? Gli aspetti nutrizionali, le migliori modalità di cottura, il corretto quantitativo da assumere settimanalmente, sono alcune delle domande che ci si pone più spesso sul pollo e che noi abbiamo sottoposto a tre autorevoli esperti.
Quali differenze tra proteine animali e vegetali? – Il Prof. Andrea Poli, presidente della Nutrition Foundation of Italy, ha risposto a una domanda frequente tra coloro che non assumono carne volentieri, pensando che le proteine vegetali siano del tutto simili a quelle animali. L’esperto afferma che “le proteine di origine animale sono in genere molto più complete dal punto di vista del profilo aminoacidico” mentre “le proteine vegetali sono meno complete e non contengono tutti gli aminoacidi essenziali, quelli che il nostro organismo non è in grado di produrre”. Per far “rifornimento” di questi importanti elementi, il Prof. Poli consiglia di consumare pollo le cui proteine “vengono smontate più facilmente dai nostri enzimi digestivi, rendendo più utilizzabili gli aminoacidi che li contengono”.
Esiste un quantitativo consigliato? – Il pollo può essere consumato fino a quattro volte a settimana in quanto apporta pochissime calorie e, come conferma il medico nutrizionista Nicola Sorrentino, “è molto digeribile e adatta a tutti: bambini e adulti, anziani, donne incinte, sportivi e per chi è a dieta”.
Quale il modo migliore per cuocere il pollo con un occhio al benessere? – Il pollo è una carne sana, naturalmente povera di grassi, contenuti quasi esclusivamente nella pelle. E se fosse proprio questa ad aiutarci a cuocerla in modo sano? Sembra una provocazione, ma la dottoressa Evelina Flachi, specialista in scienze dell’alimentazione e nutrizionista, consiglia di sfruttare proprio la pelle per cuocere il pollo senza ulteriore aggiunta di grassi e di eliminarla al momento di mangiarla. “Se vogliamo renderla leggera possiamo cuocerla senza grassi, magari sfruttando quelli contenuti nella pelle che va bucherellata dopo aver marinato la carne con del limone e degli aromi”, la Flachi aggiunge che anche la scelta delle pentole usate per la cottura del pollo possono determinare una differenza calorica del piatto “quelle antiaderenti possono sfruttare al meglio le proprietà della pelle”. Quindi occhio alla padella!
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