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Il viaggio del pollo

Qualità, benessere e sicurezza nella filiera avicola. Lo confermano i dati

La carne sulle tavole degli italiani è sinonimo di qualità e sicurezza. Vediamo perchè.

Al lavoro per darci queste garanzie di qualità sono migliaia di professionisti incaricati di ispezionare, controllare e analizzare ogni dettaglio, dal mangime che entra in allevamento sino alla fettina sul banco di vendita o sul tavolo del ristorante. A guidarne le fila i dicasteri della salute, dell’agricoltura, dell’ambiente, vari corpi di polizia, l’Agenzia delle Dogane e gli enti locali. Vi diamo qualche aggiornamento sulla situazione molto positiva delle filiere agroalimentari e, in particolare, quella della filiera avicola a seguito dei risultati del Piano di Controllo Nazionale Pluriennale.

Molti controlli e risultati ottimali. È un lavoro ciclopico i cui risultati sono riassunti nel PCNP, acronimo di Piano di Controllo Nazionale Pluriennale, quello diffuso in questi giorni. Più di 142mila i controlli ufficiali sugli operatori, oltre 284mila quelli sugli stabilimenti registrati, in entrambi i casi un numero superiore rispetto agli anni precedenti. Alle ispezioni hanno fatto seguito poco meno di 47mila controlli di laboratorio, con analisi analitiche e microbiologiche. Poche le irregolarità, appena lo 0,33%. Nessuna filiera è stata trascurata o esclusa: i controlli hanno riguardato tutti, dalle produzioni a denominazione di origine a quelle biologiche. Poi i prodotti di importazione e anche quelli destinati all’export. E i risultati complessivi sono molto soddisfacenti. Entrando nel dettaglio, i controlli si sono estesi a tutti gli operatori della filiera avicola e a oltre la metà di quelli che operano nelle carni bovine e suine. Eccellenti i riscontri, nessuna sanzione giudiziaria e solo poche irregolarità passibili di multa. Nel solco della filosofia One Health, concetto di salute circolare che accomuna ambiente, persone e animali sotto il profilo sanitario, il Piano Controlli ha preso in considerazione anche le patologie animali che possono avere un significato per la salute collettiva. Tutte le malattie degli animali che possono rappresentare un rischio sono monitorate e tenute sotto controllo. Per molte l’Italia vanta l’attribuzione di nazione indenne o a basso rischio: merito dell’operato dei servizi veterinari italiani, fra i più efficienti in Europa. Anche il monitoraggio del benessere animale è rientrato fra gli obiettivi delle verifiche e i risultati sono soddisfacenti. Poche le situazioni fuori norma, per lo più legate alle caratteristiche strutturali degli allevamenti. Complesso e costoso risolverle e richiedono tempo, ma si registrano tuttavia miglioramenti. Controlli estesi al trasporto e alla macellazione, con sensibile riduzione delle irregolarità rispetto agli anni precedenti.

Un focus su mangimi e farmaci. Le attività di controllo si sono estese ai farmaci veterinari, dalla produzione al loro impiego in allevamento. Anche in questo caso controlli serrati, che hanno richiesto circa mezzo milione di analisi per verificare negli animali e nei loro prodotti la presenza di sostanze indesiderate, illegali o al di sopra dei limiti consentiti. Indagini che hanno riguardato tutti, dai bovini ai pesci, dal pollame al miele. Risultati irregolari? Appena 49, lo 0,01% sul totale delle analisi. Nel caso del pollame, poi, si scende a zero. Non potevano mancare i mangimi dall’elenco dei controlli da inserire nel “Piano Controlli”. Due come sempre i pilastri di azione, quello ispettivo nelle aziende di produzione e quello di analisi di laboratorio dei campioni di mangime. Più di ottomila le attività ispezionate con la raccolta di quasi diecimila campioni da analizzare, quasi nessuna “non conformità” nei risultati. Il quadro complessivo conferma dunque le garanzie di sicurezza e salubrità che i prodotti di origine animale possono vantare, sia per l’efficienza e la profondità dei controlli, sia per gli esiti degli stessi. Controlli, è opportuno ricordare, che si estendono a tutti gli alimenti, anche quelli di origine vegetale, prendendo in considerazione in questo caso altri fattori, come la presenza di residui di pesticidi e sostanze contaminanti. Per alcuni di essi le verifiche hanno fatto emergere qualche nota dolente, ma con miglioramenti importanti rispetto al passato. Ma va ribadito che l’estesa e accurata presenza di controlli in tutte le filiere alimentari rappresenta motivo di garanzia di qualità per ogni cibo che si porta in tavola.