L’identikit dell’avicoltore della filiera 100% italiana nel 2021
16 febbraio 2021Avicoltore italiano, il rispetto della qualità e sicurezza alimentare
L’avicoltura italiana rappresenta ad oggi uno dei pochi comparti zootecnici che riesce a garantire un prodotto e una filiera 100% Made in Italy: dagli animali, nati e allevati in Italia, alla trasformazione; dalla logistica al prodotto finale.
Da anni il settore avicolo italiano riesce a soddisfare il fabbisogno interno raggiungendo addirittura un surplus produttivo, destinato all’export, di circa il 10%. “Il comparto è indubbiamente un fiore all’occhiello nazionale – afferma Alessandro Scolari, medico veterinario – nonostante i costi di produzione interni siano più elevati rispetto a quelli sostenuti dai competitor stranieri. Il consumatore italiano apprezza la qualità dei polli nostrani ed è persino disposto a spendere di più pur di portare in tavola un prodotto in cui ripone fiducia e che predilige come gusto”.
Ci sono ancora molti tabù duri a morire che gravitano sul settore avicolo che urge sfatare: il pollo non è ricco di ormoni né di antibiotici, non viene allevato in batteria, da crudo non va lavato, contiene ferro come la carne rossa e quello che consumiamo è esclusivamente Made in Italy. Le fake news devono essere contrastate tramite un’informazione corretta, perché si diffondano messaggi chiari e trasparenti su come si produce il pollo in Italia e sull’elevato livello di qualità e sostenibilità raggiunto dal settore avicolo italiano.
L’equazione allevatore-agricoltore: l’avicoltore 4.0
Contrariamente a ciò che pensano coloro che non conoscono logiche e vissuti di allevamenti e allevatori, il benessere degli animali per un avicoltore è fondamentale. L’impegno costante nella dedizione al lavoro, infatti, è accompagnato da un solo credo: nessuno vuole che gli animali soffrano. Trattare bene l’animale significa produrre bene. Un allevatore è in primis anche un agricoltore, anzitutto per il sostentamento degli animali.
Ma c’è di meglio: l’allevatore non si limita ad accertamenti empirici sulle condizioni dell’animale, ma può sfruttare tutti i benefici della tecnologia a sua disposizione per controllarne lo stato di salute a 360 gradi. Il cosiddetto avicoltore 4.0 è, infatti, un professionista specializzato che, alle competenze legate al mondo animale, unisce una solida formazione in ambito tecnologico per selezionare sempre il meglio sulla tavola del consumatore, tramite l’utilizzo di sofisticati software e una serie di benchmark quali la temperatura all’interno del capannone, l’umidità e la qualità dell’aria. Inoltre, utilizza banche dati per avere accesso con maggiore precisione e frequenza ad informazioni fondamentali come il consumo di mangime, il peso specifico e il livello di stress degli animali, raccolte tramite l’utilizzo di appositi sensori.
Anche grazie alla tecnologia, in meno di dieci anni, il settore ha fatto passi da gigante riguardo il benessere animale, la sicurezza e la riduzione degli antibiotici (-80% rispetto al 2011) e in soli sette anni l’utilizzo di farmaci nell’avicoltura italiana si è ridotto da 5 a 1. Questo mantenendo invariata la qualità e la sicurezza dei prodotti che arrivano al consumatore.
Il pubblico è sempre maggiormente informato ed è estremamente sensibile alle tematiche sul trattamento degli animali. Inoltre si sta sempre più orientando verso un prodotto percepito come salubre e ottenuto nel rispetto del benessere animale. Dall’uovo in guscio all’ovo-prodotto, il presidio dell’intera filiera produttiva garantisce i più alti standard qualitativi.
Pollo (e uova), mon amour
Il pollo rimane la carne più amata dagli italiani, che lo scelgono per la leggerezza, l’alto valore nutrizionale e il basso apporto calorico. Con il 35% degli acquisti domestici delle carni fresche, le carni avicole sono le più consumate nelle case e registrano una crescita costante sia nei volumi che nella spesa. Tra i driver di consumo domestico, la garanzia di acquistare sempre un prodotto 100% Made in Italy, non solo sicuro, ma anche buono e fresco, grazie a una filiera integrata e ai controlli rigorosi in materia alimentare. A ciò si aggiunge la ricchezza nutrizionale delle carni bianche, versatili, digeribili e salutari, adatte a ogni età consigliate dai nutrizionisti per l’apporto proteico e per i pochi grassi.
Fonte: Agricultura