Il rapporto tra carne e benessere secondo la scienza
4 febbraio 2025Una nuova ricerca condotta in ben 175 nazioni conferma il legame tra il consumo di carne e il nostro benessere.
Carne per la longevità. Il consumo di carne è alleato del nostro benessere: è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of General Medicine, che ha analizzato la relazione tra consumo di carne e aspettativa di vita in 175 Paesi in tutto il mondo. Il legame tra alimentazione e aspettativa di vita ha da sempre attirato l’attenzione dei consumatori e la comunità scientifica da anni cerca di trovare delle risposte e scoprire il segreto di una vita più lunga e in salute. Questa nuova analisi ha rivelato un risultato che sfida idee preconcette, in quanto è emersa una correlazione positiva tra il consumo di carne e l’aspettativa di vita media della popolazione, statisticamente significativa anche dopo aver controllato i principali fattori confondenti. Una dieta con la giusta quantità di proteine animali può avere un ruolo importante per il benessere dell’organismo, perché come si legge nello studio: “Il profilo nutrizionale completo della carne e l’adattamento dell’uomo al consumo di carne hanno permesso di ottenere molti benefici, tra cui una maggiore aspettativa di vita”. Ma questo non è l’unico studio a supporto di tali affermazioni, in quanto diverse ricerche hanno indagato gli effetti del consumo di carne sulla longevità.
I dati dello studio. Un recente studio pubblicato su Lancet Public Health sostiene un aumento della carne nella dieta per favorire la salute e il benessere del cuore e ridurre il rischio cardiovascolare, evidenziando che anche che i grassi saturi nella carne, cosiddetti “cattivi”, possono invece essere cardioprotettivi, così come molte vitamine ed amminoacidi essenziali della carne sono fondamentali per la salute e il benessere. Gli scienziati hanno inoltre evidenziato il ruolo chiave delle proteine animali nel mantenimento della massa muscolare e nello sviluppo di una risposta immunitaria più efficace, entrambi fattori associati a una migliore salute e longevità. Anche i nutrienti di cui la carne è in assoluto la fonte migliore, come vitamina B12 e ferro eme, hanno effetti benefici sul funzionamento degli organi vitali e sulla riduzione del rischio di malattie croniche. È interessante notare che, tra i Paesi analizzati nello studio, è stata osservata una forte correlazione tra consumo di carne e aspettativa di vita in quelli in cui è diffusa la dieta mediterranea, suggerendo che, nonostante i benefici già conosciuti associati a questo regime alimentare, un maggiore consumo di carne può essere ulteriormente vantaggioso per l’aspettativa di vita delle popolazioni che lo seguono. L’ampio campione analizzato fornisce robustezza alle conclusioni ed è rappresentativo a livello globale. Gli autori concludono affermando che il consumo di carne giova alla salute delle persone, con benefici concreti e una maggiore aspettativa di vita. Pertanto, la sua inclusione nella dieta dovrebbe essere supportata dalla scienza nutrizionale e raccomandata dagli esperti.
Sviluppo cognitivo in carenza di carne. Il Professor Adegbola Adesogan, Direttore del Global Food Systems Institute e del Feed the Future Innovation Lab for Livestock Systems, del Dipartimento di Animal Sciences dell’Università della Florida, dipinge un quadro allarmante sugli effetti dello sviluppo cognitivo dei bambini a cui, per un motivo o per un altro, vengono imposte diete prive di carne e cibi di origine animale. Nelle sue ricerche, l’esperto illustra l’importanza dell’allevamento nell’alimentazione mondiale e i benefici della carne e dei cibi di origine animale. Specialmente nei Paesi in via di sviluppo, dove la malnutrizione e le carenze nutritive, soprattutto nei bambini, sono una piaga che sarebbe invece opportuno risolvere. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO) e le linee guida dietetiche raccomandano di includere carne e alimenti di origine animale nella dieta dei bambini dai 6 mesi in su, proprio per l’alta densità e biodisponibilità di nutrienti essenziali presenti in questi alimenti. Le proteine animali sono complete in termini di amminoacidi rispetto a quelle vegetali, il ferro, il calcio, iodio e lo zinco sono più biodisponibili nei cibi animali, la vitamina B12 non è reperibile nei vegetali e le vitamine A e D3 sono anch’esse presenti nella loro forma biologicamente utile solo negli alimenti di origine animale. Per questo motivo l’OMS e la FAO hanno dichiarato i cibi animali come la migliore fonte di nutrienti per i bambini dai 6 ai 23 mesi e per le donne in gravidanza e che allattano.
Fonti: The Lancet Public Health , International Journal of General Medicine