Il pollo, tra statistica e filosofia
23 agosto 2014Da Socrate a Trilussa tutte le curiosità a base di pollo
Pollocuriosità – Se ormai sapete tutto della dieta della Kardashan, avete già letto l’ultimo chilometrico post della Lucarelli e avete passato in rassegna tutti i settimanali di gossip, è arrivato il momento delle curiosità colte a base di carni avicole da sfoggiare durante l’aperitivo, mentre addentate una crocchetta o vi vantate con gli amici dell’ultima ricetta a base di pollo che avete preparato. Ma lo sapete che…
Un gallo per Socrate – Sì, oggi scomodiamo anche il padre della filosofia occidentale e la sua frase sibillina prima di morire: Ricordatevi che dobbiamo un gallo ad Asclepio! Socrate non dimentica che il gallo è il simbolo della rinascita, nel trapasso alla vita nuova, un tributo buon augurale al Dio della medicina. Ma i più attenti ricorderanno che Platone era stato accusato proprio di empietà e il riferimento alla tradizione e agli dei suona, anzi stona, come l’ennesima sottigliezza di genio del filosofo… Il gallo nell’araldica è rimasto il simbolo della vittoria e nella tradizione dei primi cristiani lo si trova sulle tombe per il forte legame con l’idea della resurrezione.
E il pollo dove lo metto? – Se invece volete stupire i commensali con una citazione più popolareggiante, a tema avicolo, potete sempre tirare in ballo Trilussa e la sua statistica dei polli. Nella cultura popolare è difficile trovare un protagonista più famoso del pennuto di Trilussa. Oggetto del desiderio in un particolare periodo storico in cui la distanza socio-economica fra gli strati della popolazione romana si fa sentire, il pollo diventa anche metafora statistica e denuncia dell’uso semplicistico dei metodi statistici: se qualcuno mangia due polli, e qualcun altro no, in media hanno mangiato un pollo a testa, anche se di fatto sappiamo che uno non l’ha mangiato.
Sai ched’è la statistica? È ’na cosa
che serve pe’ fa’ un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che sposa.
Ma pe’ me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pe’ via che, lì, la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
secondo le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra ne le spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perché c’è un antro che ne magna due.
Evitiamo di scomodare anche Aldous Huxley con la teoria dell’uomo medio o Gauss con la sua curva e vi lasciamo godere il vostro buon piatto a base di pollo!